Oggi la giornata è iniziata proprio bene, c’era il sole e quando pensavo non potesse migliorare ho letto l’intervista rilasciata dal Ministro Poletti sulla disabilità. Il Ministro ci fa notare che le barriere architettoniche ci sono, che i disabili ancora non sono considerati come veri lavoratori ma come un peso, che i comuni e il governo dovrebbero collaborare di più. Solo una cosa mi sfugge, se i lavoratori devono essere valutati come tutti gli altri per quello che possono dare, perché poi quando si parla di Isabella, una ragazza licenziata nel momento in cui la sua disabilità è diventata evidente, il Ministro conclude la frase dicendo: ”In un caso come questo, è il dato umano che deve prevalere”. Non doveva essere licenziata punto, se la sua invalidità le impediva di svolgere il lavoro doveva essere ricollocata, il lato umano c’entra poco.
Se poi parliamo di barriere devo ammettere che guidando mi considero fortunato, non devo prendere mezzi pubblici né affidarmi a servizi comunali, ma sono 3 mesi che sto aspettando il posto auto sotto l’ufficio e parcheggio tutte le mattine sulla fermata dell’autobus a 500 metri dalla sede. Prendo le stampelle, chiudo la macchina, attraverso la strada a scorrimento veloce sulle strisce sbiadite, chiudo gli occhi e prego, prego tanto.
L’ultima volta che Giorgia, la responsabile amministrativa, ha telefonato al comune per tentare di velocizzare la mia pratica, l’interlocutrice con voce risentita: “Senta, quello che si occupa di queste pratiche è in ferie e il sostituto in malattia. Poi cosa vuole? I 60 giorni di tempo scadevano il 29 Settembre. Guardi, se non piove, lo faremo il mese prossimo”.
Ora scusatemi ma vado a controllare il cielo sperando che non piova.