-Oggi sono in paradiso. Assunto temporaneamente in cielo per intervistare il Signor Dottor Giangiacomo Feltrinelli.
-Compagno! Per cortesia dammi del tu.
-Oddio, ormai i compagni sono quelli di scuola. Comunque vabbé. Scusi cioè scusa ma perché sei in paradiso?
-Che vuoi dire?
-Bé ti sei fatto esplodere su un traliccio…
-Ma lo sai che si fa qui? Si prega, si cantano le lodi al Signore, tutto il santo giorno. Ti sembra un paradiso questo?
-Come te lo saresti immaginato il paradiso?
-Il paradiso è un posto dove sono tutti uguali…
-Sì ok ma abbassa quel pugno. E poi tutti uguali…?
-Sì tutti uguali… perché?
-Perché io e te di uguale abbiamo giusto il nome. Sei ricco: Hai una casa editrice, le librerie e un’associazione culturale.
-Ancora questa storia che sono ricco!
-Sì però…
-Però niente! Mica è colpa mia se ero ricco! E poi con i soldi ho provato a fare la rivoluzione culturale.
-Ecco! Parliamo di questo. Cosa voleva… cioè volevi fare?
-Tutti dovevano leggere: ho messo collane di libri a prezzo basso accessibile a tutti… e se avessimo avuto le 40 ore settimanali tutti avrebbero letto di più
-Veramente le 40 ore ce le abbiamo, ma la gente mica legge. Guardano tutti Maria De Filippi!
-E chi è una rivoluzionaria?
-Ma come qui non lo sapete?
-Allora non hai capito! Qui si canta tutto il giorno, mica si riesce a sentire voi.
-In cosa consisteva la rivoluzione?
-Ho pubblicato Tupamaros, Che Guevara e Carlo Margeia. Volevo innalzare la coscienza politica.
-Sì ma adesso calmati e mettiti seduto.
-Dimmi quali altri rivoluzionari Pubblichiamo?
-Saviano! Ma non so se vale come rivoluzionario.
-E chi è?
-Comunque qui le domande le faccio io. Ma anche ammettendo la storia della rivoluzione culturale, a che serviva farsi esplodere…?
-Dicevano che ero un rivoluzionario estraneo alla vita rivoluzionaria. Dovevo dimostrare che sì sbagliavano.
-Ma potevi pagare qualcuno per farlo, no?
-Sì bravo… così gli avrei dato ragione.
-Meglio come è finita?
-Se si crede in qualcosa bisogna rischiare de proprio…
-Ma…
-Ma niente io alla rivoluzione c’ho sempre creduto. Serviva solo una miccia per farla partire.
-Una miccia?
-Sì io volevo far esplodere il traliccio e invece sono stato la miccia.
-Ma no bastava, parlare…? Usare la politica con la politica?
-Il Partito ci aveva traditi.
-In che senso?
-Hanno tentato di censurare il dottor Givago…
-Sì però…
-Però niente! Nel 56 le truppe sovietiche hanno invaso l’Ungheria, sovvertendo il potere deciso dal popolo! Questo non è comunismo!
-Sì ma…
-Il partito non ha fatto nulla. Anzi peggio ha censurato! Ha omesso!
-Sì capisco…
-No non capisci! Non potevo stare a guardare. Dovevo agire e dovevo farlo io.
-Siediti per piacere…
-Non parli più Compagno?
-Se la pensi così cosa posso dirti…?
-Dimmi una cosa… ma la rivoluzione l’abbiamo vinta?
Realizzato durante il corso Scrivere e fare Radio Della scuola Genius il 19 Febbraio 2020
Ringrazio Il bravissiomo attore/doppiatore Manuel Santagata per aver dato voce e un’anima al mio Giangiacomo Feltrinelli