Lo Specchio
Vedo le mie amiche truccarsi, io devo farlo di nascosto, quando mio padre non c’è. Vado nella camera di mamma, prendo i trucchi e li provo tutti. Spesso capita che mamma mi scopre, mi guarda, mi accarezza e dice di …
Sono lieto di darti il ben venuto sul mio sito. Come se fossi venuto a casa mia, sono lieto di aprirti la porta e farti entrare nel mio mondo. Mettiti a sedere e fammi fare gli onori di casa: Vuoi un caffè? Del Thè? OK Un attimo che metto la macchinetta sul fuoco. Nel frattempo che esce il caffè ti va di ascoltare una delle mie storie?
Le mie storie. Storie di Giangiacomo Tedeschi, qui troverete tutte le storie create dallo scrittore. Dalla prima all’ultima.
Vedo le mie amiche truccarsi, io devo farlo di nascosto, quando mio padre non c’è. Vado nella camera di mamma, prendo i trucchi e li provo tutti. Spesso capita che mamma mi scopre, mi guarda, mi accarezza e dice di …
È Febbraio. Sono a Porto San Giorgio provincia di Fermo. Seduto in macchina a motore spento. Il parcheggio è praticamente vuoto. Guardo l’orologio sul cruscotto poi le stampelle, sistemate come sempre sul sedile del passeggero. Con l’impugnatura rivolta verso di me in modo minaccioso: – Ma dove siamo? – A prendere la Genny Come se…
Il 17, i medici del coronavirus sono venuti a casa mia. Nonostante io cammini con le stampelle, nonostante il fatto che più che camminare zoppichi e che la mia andatura sia per così dire “oscillante”: se mi avessi chiesto qualche giorno prima come va la quarantena ti avrei risposto una favola. Mi alzavo la mattina…
È l’estate dei miei 15 anni. È l’estate dei back street boys. Back for good insiste e mi insegue in ogni stazione. Sembra un’estate come tante: il solito pezzo estivo, io in vacanza con i miei al solito posto. Come al solito sono il simpatico de gruppo. Il simpatico è un po’ quello che ti…
Daniela lo ha lasciato. Lui se ne va in vacanza per dimenticare. E come spesso succedere, la vacanza è galeotta
Mi lasciano solo con mia nipote Lucia di due anni. Seduta sulla poltrona, mi fissa con quegli occhioni blu più grandi di lei. Io, davanti al computer come al solito, tento di scrivere un racconto e come al solito: scrivo una frase, poi la rileggo e ne cancello metà. La pagina bianca sembra avere la meglio.
Nel Novembre del 2014 Genova viene colpita dall’alluvione e crolla anche il muraglione di un cimitero. In occasione di Un concorso di dialoghi satirici, organizzato da Fazzi e Scuola Omero, prendo spunto da questa notizia per scrivere il mio pezzo.
Il Papa: “Aborto, eutanasia e fecondazione sono falsa compassione”. I medici cattolici debbono fare “scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza”. Sarà vero? Chiediamolo a chi può saperlo.
-Arturo, amore scendi dal divano. Nemmeno ascolto. Ti guardo di sfuggita: Giacca, cravatta e quella colonia che puzza di gatto. Torni a casa dopo ore e pretendi che io faccia quello che dici. Non hai ancora capito che qui comando io? Ma che non fossi particolarmente sveglio me ne accorsi subito, quando mi prendesti al…
Chiudi la porta dietro di te, siedi per terra la testa tra le mani e piangi. È la prima volta che ti vedo piangere, hai perso il tuo sorriso il tuo carattere distintivo. C’incontrammo l’estate scorsa; ti notai subito, passeggiavi lungo il corso, sorridevi, luminosa più di quel insopportabile sole. Avevi un unico difetto, il…
Come tutti i Sabato mattina, giro come un cecchino per le vie di Roma. Un Cecchino armato di macchina fotografica: Miro, metto a fuoco e… scatto, scatto e scatto ancora. Fermo la vita della vecchia che si trascina le buste della spesa stracolme: spuntano 2 baguette e il giallo acceso delle arance. Fermo la vita…
Ieri ho compiuto 6 anni, papi e papo, i miei papà, mi hanno regalato il robot transformer che desideravo da mesi. È rossa Ferrari, un’auto sportiva, elegante proprio come papi, ma quando si trasforma diventa forte, proprio come papo, pronto a difendere. Per poterlo portare a scuola ho dovuto promettere a papi che non l’avrei…
Dio chiede sempre chiarimenti ai suoi impiegati quando in paradiso arriva uno cattivo.
Sono morto e sono Felice. Cioè, sono morto e mi chiamo Felice, anche se ora ho gli occhi spalancati e la bocca aperta giuro che sono felice.
Mi sono innamorata subito di lui; non so: forse quella lunga carota arancione al posto del naso o quei grandi bottoni neri. Ero appena arrivata alla baita di montagna. Quando…